Thumbnail imagenatura (3)Gli effetti della pratica irrigua sulla redditività aziendale - sempre che siano assicurate le recettività e l'efficienza dei mercati - sono tra i più elevati tra quelli delle regioni meridionali, provenendo da coltivazioni arboree specializzate: olivo da olio e da mensa per circa 50.000 ettari; vite, prevalentemente per uva da mensa, circa 58.000 ettari; agrumeti in ambienti naturalmente protetti e perciò dotati di una precocità comparabile a quella di latitudini più basse, circa 8.000 ettari; orticoltura, sia invernale che primaverile - estiva di pregio, circa 42.000 ettari, oltre la patata per circa 5.000 ettari.
Una parte ancora significativa dei terreni a rinnovo occupa ancora la bietola (circa 7.600 ettari), pur essendosi ridotto soltanto ad uno il numero degli zuccherifici e si mantengono significative le superfici destinate a colture oleaginose che si attestano sui 600 ettari.

natura (7)Permangono inoltre circa 6.000 ettari di foraggiere a base di una tradizionale zootecnia concentrata tra la provincia di Bari e quella di Taranto.
In termini di Plv e di Pn si segnalano i seguenti risultati: nel comprensorio di Stornara e Tara, secondo la specifica riportata nella monografia comprensoriale, circa 174 miliardi di Plv contro una precedente Plv di 56 miliardi; un Pn di circa 87 miliardi contro i circa 30 precedenti nel comprensorio della Capitanata.
Oltre questi vantaggi reddituali la disponibilità di acque irrigue permette scelte colturali idonee alla domanda e conferisce elasticità degli ordinamenti non più ristretti a quelli cerealicoli unici possibili in aridocoltura.