Aspettando la terza agricoltura ecologica
"Chi cerca e trova l'oro nelle acque"
Clima ultima chiamata per salvare la terra
Filbi-Uil:adesso basta riordino imprescindibile per i Consorzi di bonifica.
Auguri di buon lavoro dalla filbi uil al Presidente De Filippo
Repubblica speciale ambiente 23 novembre 2015
"Un paese nel fango" di Erasmo D'Angelis
OGGI MERCOLEDI’ 18 NOVEMBRE 2015 ALLE ORE 17.30
nella Sala Fellini de
CENTRO ROMA EVENTI PIAZZA DI SPAGNA, A ROMA
(in via Alibert, 5)
sarà presentato il libro di:
“UN PAESE NEL FANGO”
di ERASMO D’ANGELIS
Direttore de “ L’Unita’ ”, già Capo Struttura Missione #italiasicura
edito da Rizzoli
Alla presentazione saranno presenti:
GIAN LUCA GALLETTI
Ministro Ambiente
Interverranno inoltre:
ERMETE REALACCI
Presidente Commissione Ambiente Camera Deputati
ROBERTO MONCALVO
Presidente Coldiretti Nazionale
FRANCESCO VINCENZI
Presidente ANBI –Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue
CHIARA BRAGA
Responsabile Ambiente Partito Democratico
MAURO GRASSI
Direttore Struttura Missione #italiasicura
FABRIZIO CURCIO
Capo Dipartimento Protezione Civile Nazionale
MASSIMO GARGANO
Direttore Generale ANBI
Audizioni in IV Commissione del Consiglio Regionale sui Consorzi di Bonifica
Experia in viaggio tutto l'anno
DOPO L’EMERGENZA CALABRIA
“NON LO DICIAMO NOI,
LO CHIEDE LA FRAGILITA’ DEI TERRITORI:
OCCORRE INTERVENIRE SUBITO PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TERRITORIO ITALIANO”
“Il ripetersi di eventi alluvionali (centinaia di millimetri di pioggia caduti in poche ore) su un territorio fragile come la Calabria, dove tutti i comuni sono interessati dal rischio idrogeologico (409 comuni ed una superficie di 1.167 kilometri quadrati), testimonia una volta di più la necessità di un Piano straordinario di manutenzione del territorio, che mettiamo a disposizione, che non contempli solo le grandi aree metropolitane, ma sia diffuso lungo l’intera Penisola, la cui rete idraulica è ormai insufficiente di fronte ai cambiamenti climatici ed al progressivo abbandono dell’agricoltura di montagna, troppe volte sostituite da aree cementificate.”
A ribadirlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI).
Il ripetersi di eventi calamitosi, causa di morti e gravi danni (in Calabria pesanti conseguenze si stanno registrando per gli uliveti e le coltivazioni di bergamotto), indicano la necessità di interventi solleciti. Per questo ANBI torna a mettere a disposizione l’annuale Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, redatto dai Consorzi di bonifica e che, per quanto riguarda la Calabria, contempla 186 interventi perlopiù immediatamente cantierabili per un importo complessivo pari a circa 248 milioni di euro.
Conclude il Presidente ANBI: “Non siamo noi a sollecitare gli interventi, ma l’incedere degli eventi. Continuare ad aspettare, non dando seguito concreto alle affermazioni sulla priorità della salvaguardia idrogeologica, obbliga il Paese a spendere per riparare i danni 10 volte più di quanto sarebbe necessario per intervenire preventivamente, condannando i territori interessati ad una mancata crescita economica, frutto dell’incertezza, che segue ad un’alluvione o alle criticità meteo. In un momento di segnali di ripresa economica, ciò è ancora più grave.”
Ci Siamo mangiati l'Italia
Allerta meteo cosa fare?
Audizione Commissario Stanco in IV Commissione
“DAI LAVORI DI COMMISSIONE IN SENATO UN ULTERIORE RICONOSCIMENTO ALLA FUNZIONE AMBIENTALE ED INNOVATRICEDELLA BONIFICA E DEI SUOI CONSORZI”
“Esprimiamo grande soddisfazione che il disegno di legge contenente disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali, approvato dalla Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali del Senato, abbia inserito l’ANBI, fra i soggetti consultabili per i problemi legati alla difesa del suolo e della gestione delle acque irrigue. Ciò grazie ad un emendamento, per la cui approvazione ringraziamo il Presidente di Commissione, Giuseppe Marinello, ed il relatore, Stefano Vaccari, con i quali è stato svolto un proficuo rapporto di confronto e collaborazione.”
A sottolinearlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), che prosegue:
“La modifica apportata conferma e riconosce il ruolo innovatore svolto dall’azione dei Consorzi di bonifica anche nell’ottimizzazione d’uso delle risorse naturali, ad iniziare da quella idrica, nonché nella costante ricerca applicativa di tecnologie a basso impatto ambientale, come testimonia la crescente produzione di energia rinnovabile, derivata da centrali idroelettriche anche mini e micro, nonchè dall’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Queste funzioni, unite alle attività istituzionali quali salvaguardia idrogeologica e gestione dell’irrigazione, fanno dei Consorzi di bonifica, una realtà di straordinaria attualità, basata su moderni principi quali autogoverno, sussidiarietà, federalismo, democrazia e determinante per un modello di sviluppo, che abbia al centro il territorio e le sue peculiarità.”
Terre da bonificare c'è da fare in Salento
“SE IL GOVERNO VUOLE PROGETTI IMMEDIATAMENTE CANTIERABILI, NOI NE ABBIAMO 3.000 SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO!”
“Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, afferma che, in materia di salvaguardia idrogeologica, la linea del Governo è quella di privilegiare gli interventi in avanzato stato di progettazione come testimoniato dalle scelte operate per il Piano contro le Alluvioni nelle Città Metropolitane, presentato stamane. Ne siamo entusiasti: i Consorzi di bonifica ne hanno 3.000 immediatamente cantierabili e ricompresi nel Piano per la
Riduzione del Rischio Idrogeologico che, nell’edizione 2015, prevede 3.335 interventi per un importo complessivo pari a quasi 8.413 milioni di euro.”
A ribadirlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), che prosegue: “ Vista la drammatica attualità di questi giorni, evidenziamo che sono 163 per un importo di quasi 90 milioni di euro, i nostri progetti riferibili a alla prevenzione di frane e dissesti di terreni in Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Campania, Calabria, Piemonte e Puglia. Attendiamo quindi con fiducia il Piano Frane e più in generale il Piano straordinario di Manutenzione del Territorio attualmente allo studio ed oggi annunciati dal Direttore dell’Unità di Missione #italiasicura, Mauro Grassi. Analogamente siamo pronti a cogliere le opportunità, che potranno nascere dallo sblocco del miliardo e 800 milioni recuperati nei meandri della finanza pubblica e la cui attivazione è uno degli obbiettivi 2016, annunciati oggi dal Ministro alle Infrastrutture , Graziano Delrio. ”
“ANCHE IL FUTURO DEL SUD NON PUO’ PRESCINDERE DAGLI INTERVENTI PER LA SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA”
“Nel momento, in cui il Governo avrà definito la governance delle politiche di coesione territoriale, ci rivolgiamo al Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ribadendo la piena disponibilità dei Consorzi di bonifica ad operare nella logica di quella cultura del fare, che gli appartiene e che ci appartiene e che oggi deve essere rivolta soprattutto alle regioni del Sud.”
A ricordarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, che prosegue:
“Il nostro Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico prevede, per le regioni meridionali ed insulari, 605 interventi pari a 2.145 milioni di euro, finanziabili con mutui quindicennali e capaci di attivare almeno 15.000 posti di lavoro. I progetti sono immediatamente cantierabili: una risposta concreta di cui l’economia, l’occupazione, il territorio di questo Paese ha bisogno. Non può esserci sviluppo senza sicurezza dalle alluvioni e dalle frane, che tanto dolore hanno lasciato al Sud come oggi nel Veneto, cui va la nostra umana vicinanza di fronte a cambiamenti climatici sempre più violenti. Laddove rispondono ai principi di autogoverno e sussidiarietà e non a quelli della più deteriore interpretazione della politica, rappresentata spesso da commissariamenti senza fine, i Consorzi di bonifica si confermano efficienti e capaci di dare risposte concrete alle esigenze del territorio.”
“ANCHE IL FUTURO DEL SUD NON PUO’ PRESCINDERE DAGLI INTERVENTI PER LA SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA”
“Nel momento, in cui il Governo avrà definito la governance delle politiche di coesione territoriale, ci rivolgiamo al Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ribadendo la piena disponibilità dei Consorzi di bonifica ad operare nella logica di quella cultura del fare, che gli appartiene e che ci appartiene e che oggi deve essere rivolta soprattutto alle regioni del Sud.”
A ricordarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, che prosegue:
“Il nostro Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico prevede, per le regioni meridionali ed insulari, 605 interventi pari a 2.145 milioni di euro, finanziabili con mutui quindicennali e capaci di attivare almeno 15.000 posti di lavoro. I progetti sono immediatamente cantierabili: una risposta concreta di cui l’economia, l’occupazione, il territorio di questo Paese ha bisogno. Non può esserci sviluppo senza sicurezza dalle alluvioni e dalle frane, che tanto dolore hanno lasciato al Sud come oggi nel Veneto, cui va la nostra umana vicinanza di fronte a cambiamenti climatici sempre più violenti. Laddove rispondono ai principi di autogoverno e sussidiarietà e non a quelli della più deteriore interpretazione della politica, rappresentata spesso da commissariamenti senza fine, i Consorzi di bonifica si confermano efficienti e capaci di dare risposte concrete alle esigenze del territorio.”
RIPARTITO L’ITER DEL SECONDO PIANO IRRIGUO NAZIONALE
“Con soddisfazione apprendiamo la notizia della firma, da parte del Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, del decreto concernente le “Linee Guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo.”
Questo è quanto affermato da Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI).
“Un obiettivo raggiunto con un lavoro di sistema, che ANBI ha molto apprezzato –prosegue Vincenzi- ed ora formuliamo un forte auspicio, affinchè le Regioni, per le proprie competenze ed il Mi.P.A.A.F. per i pochi ulteriori dettagli tecnici, si attivino allo scopo di sbloccare al più presto le risorse del P.N.S.R. (Piano Nazionale Sviluppo Rurale), i 300 milioni di euro del 2° Piano Irriguo Nazionale e poi i Piani di Sviluppo Rurale regionali, interessanti la gestione delle risorse idriche.
L’agricoltura del made in Italy agroalimentare è irrigua e sempre più vede, nei Consorzi, i soggetti che, attraverso la gestione collettiva dell’acqua irrigua, assumono rilevanza decisiva per dare competitività alle produzioni agricole, reddito alle imprese, qualità ai consumatori.
L’attivazione delle risorse (300 milioni di euro) del II° Piano Irriguo Nazionale, pur non essendo sufficienti a soddisfare quella necessità di innovazione e modernità che le imprese agricole richiedono e che i Consorzi sono in grado di tradurre in operatività concreta, affrancherà comunque il Paese e l’agricoltura dai continui, alternanti stress dovuti ai cambiamenti climatici (periodi con troppa acqua d’inverno e periodi estivi con scarsità della risorsa: 500 milioni di euro stanziati a seguito di calamità naturali negli ultimi due anni e già 200 milioni di danni all’agricoltura in questa estate) costituendo –conclude Vincenzi- un punto di partenza importante e rispetto al quale esprimo, ancora una volta, l’apprezzamento di ANBI al Ministro Martina ed alla sua struttura.”
“PIU’ AGRICOLTURA IRRIGUA PER RIDARE SPERANZA E LAVORO AL SUD.
Un ettaro irriguo ha un valore medio economico di circa 40.000 euro, con una differenza di oltre 13.500 euro ad ettaro rispetto allo stesso ma non irrigato, tale differenza risulta poi più elevata al Centro Sud.
I dati della produzione agroalimentare sono molto positivi con un fatturato di oltre 130 miliardi di euro, di questi più di 25 vanno all’export con una crescita maggiore dell’8% (ciò nonostante un’agropirateria che fattura miliardi di euro), a ciò si aggiunga che oltre l’86% dell’agroalimentare esportato proviene da superfici irrigate.
Se si considera che in un tale scenario l’agricoltura del Sud ha numeri e qualità per eccellere, ben si comprende che ai problemi posti impietosamente dallo Svimez: “il Sud cresce molto meno della Grecia e frena la ripartenza del Paese” hanno titolato molti media in questi giorni, l’agricoltura tutta, e quella irrigua in particolare può essere una risposta originale e distintiva per competere sui mercati, per il reddito delle imprese del settore e per l’occupazione.
“In un tale contesto i Consorzi di bonifica, nella gestione collettiva ed economicamente efficiente della risorsa idrica, sono decisivi per contribuire a dare quella spinta positiva che il Presidente del Consiglio intende affrontare con fermezza” è quanto afferma il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.
Consorzi di bonifica che già hanno mostrato, nel lavoro svolto con l’Unità di Missione, di sapersi distinguere per la concretezza e conoscenza delle esigenze del territorio, hanno infatti presentato 608 progetti definiti ed esecutivi per circa 2,1 miliardi di euro che aspettano soltanto di essere scelti per essere realizzati in un modello di sviluppo sostenibile. Peraltro i Consorzi si sono già distinti al Sud per progettualità esecutiva verso l’ammodernamento delle opere irrigue esistenti, compresi i piccoli invasi, bacini per avere l’acqua quando serve e per irrigare nuovi terreni.
“Tale attività in alcune Regioni del Sud è oggi, tranne lodevoli eccezioni vedi la Calabria, frenata da antiche liturgie di certa vetusta politica che ha commissariato i Consorzi da decenni, asservendoli alle sue esigenze ed umiliandoli nelle attività e nelle professionalità” aggiunge il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.
“I Consorzi -conclude Vincenzi- sono pronti a dare, per le competenze affidate, il proprio contributo, ma chiedono la fine dei commissariamenti e delle loro gestioni per tornare al servizio dei territori e del Paese.
Una Italia che ha speso, maggio 2015, solo il 73,6% dei Fondi Europei, non ha alibi per trincerarsi dietro le mancate disponibilità di risorse, deve vincere la voglia di scrivere un’altra storia per il nostro bellissimo Paese”.