"IL FUTURO DELL'ITALIA:

I CONSORZI DI BONIFICA INDICANO UNA ROTTA"

Nessun vento è favorevole al marinaio, che non sa dove andare: è in questa metafora, lo spirito della relazione del Presidente A.N.B.I., Massimo Gargano, che indica, nella politica italiana ed europea, gli odierni marinai.

"C'è bisogno di un rinnovato illuminismo come quello che, nel '700, seppe aprire nuovi orizzonti all'umanità. L'orizzonte, però, è confuso; eppure c'è chi, nonostante l'ostracismo e le difficoltà frapposti dal potere dominante, sa individuare, in un crescente consenso, un modello di sviluppo, che ha al centro il territorio ed i suoi valori." "L'Italia – aggiunge con determinazione, riferendosi alla grave congiuntura economica – oggi non è più fondata sul lavoro com'era inteso fino a pochi anni fa, ma potrà tornare ad esserlo, valorizzando qualità, bellezza e cultura: tre elementi distintivi del nostro Paese, forieri di sviluppo ed occupazione; ne è esempio l'agricoltura, l'unico settore produttivo ad evidenziare un andamento positivo.

Se questo modello è condiviso, ne devono derivare scelte conseguenti per operare le quali, però, serve una visione illuministica, che torni a porre al centro la persona, la sua felicità, la qualità della vita. Finora, invece, il protagonista di questo processo, cioè il territorio italiano, è stato vittima dell'uomo, che ha saputo trasformare la madre acqua in matrigna, accentuando le conseguenze di cambiamenti climatici, per altro indotti da un supposto progresso, grazie alla confusa, spesso abusiva ed illogica cementificazione del territorio, che continua a consumare centinaia di ettari al giorno.

Di fronte a questo scenario, possono bastare i documenti e le direttive Europee oppure le dichiarazioni del Governo e le risoluzioni parlamentari? Evidentemente no; è necessario cambiare: serve un new deal per il territorio, di cui i Consorzi di bonifica saranno protagonisti moderni ed orgogliosi, strategici a questo nuovo modello di sviluppo. Sono enti di straordinaria modernità,rispondenti ai nuovi indirizzi europei, come testimoniato anche dalla P.A.C. 2014-2020. Sono esempio di efficienza, concretezza ed innovazione a servizio delle esigenze della collettività: dalla redazione,immediatamente cantierabile, del Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico a quella del Piano Nazionale degli Invasi, dall'ottimizzazione dell'irrigazione con il sistema esperto Irriframe alla realizzazione del Piano Irriguo Nazionale, dagli interventi
per la ricarica delle falde acquifere, al contributo nella produzione di energia rinnovabile, che oggi ha raggiunto i 350 milioni di kilowattora annui grazie a mini-hydro e fotovoltaico.

Un obbiettivo sarà rappresentare queste eccellenze all'Expo 2015, un percorso per il quale, entro fine mese, A.N.B.I. attiverà un gruppo di lavoro nazionale.

A fronte di tutto questo, chiediamo:-alla Società ed ai mass-media di aiutarci nell'affermare una nuova cultura dell'acqua;alle Regioni di porre attenzione alle scelte, che andranno a determinare con i Piani di Sviluppo Rurale 2014-2020;al Governo di varare il 2° Piano Irriguo Nazionale, di approvare il Disegno di Legge sul Consumo del Suolo, di procedere alle semplificazioni burocratiche, di adottare e finanziare
il Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, fondamentale anche per ridurre il divario nella crescita tra Nord e Sud del Paese; alla Politica di attivare scelte, che consentano ai nostri figli, più in generale all'Italia ed all'Europa, di vivere una nuova stagione dell' essere collettività perché, citando Voltaire, Le streghe hanno cessato di esistere, quando si è smesso di bruciarle.

 

"CINA E USA HANNO SCELTO

LA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO

PER LA CRESCITA ECONOMICA.

COSA ASPETTIAMO IN ITALIA?"

"Lo confermo: in Cina si guarda con interesse al sistema italiano di gestione del territorio e,  in particolare, al modello dei Consorzi di bonifica, studiato ed imitato in almeno un migliaio di analoghe esperienze." Lo afferma Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni), di ritorno da un viaggio nel grande Paese orientale."D'altronde – prosegue Gargano – pochi ricordano che il New Deal statunitense, dopo la grande crisi del 1929, fu soprattutto incentrato su un grande piano di riorganizzazione del territorio. Certo la realtà infrastrutturale dei due Paesi, ricchi di grandi dighe, è assai diversa da quella italiana, ma il Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, presentato da A.N.B.I. e composto da 3.342 interventi immediatamente cantierabili per un investimento di 7.409 milioni euro finanziabili con mutui quindicennali, potrebbe essere un importante volano per la ripresa economica del Paese, capace di creare oltre 50.000 posti di lavoro, essendo opinione condivisa
che ogni milione di investimento in manutenzione del territorio crea 7 nuovi posti di lavoro. Eppure si continua a tergiversare, dimenticando anche che intervenire in prevenzione idrogeologica significa risparmiare l'80% dei circa 3.000 milioni di euro spesi annualmente per riparare danni, evitando lutti che, dal 1900 ad oggi, hanno significato 10.000 morti per frane ed alluvioni. I nostri dati dimostrano che, senza un Piano Straordinario di Manutenzione del Territorio, il fabbisogno per ridurre il rischio idrogeologico, che interessa l'82% dei comuni italiani ed oltre 3 milioni e mezzo di abitanti, dal 2010 è cresciuto del 144.9% in numero di interventi necessari e del 77,1% in valore economico a testimonianza di una situazione in costante peggioramento.
Attendiamo – conclude il Presidente A.N.B.I. - scelte concrete dopo i buoni propositi dell'Agenda del Fare dell'attuale Governo."

 

VERSO
L'ASSEMBLEA ANBI 2013

RISORSE IDRICHE: ITALIA, PAESE SEMPRE A RISCHIO

ANBI:NUOVI DATI CONFERMANO LE PREOCCUPAZIONI

Se quest'anno, di fronte al caldo che finalmente pare arrivare, l'Italia non dovrà fare i conti con la siccità, il merito va ascritto solo alle cospicue precipitazioni dei mesi scorsi,abbondantemente sopra le medie del periodo. A sottolinearlo è l'AssociazioneNazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) nel rendere noti i dati sui volumi d'acqua presenti nei maggiori invasi di competenza dei Consorzi, cui si accompagnano i confortanti livelli idrometrici, registrati nei grandi laghi settentrionali."Nonostante le nostre ripetute e preoccupate richieste, la dotazione infrastrutturale di invasi in Italia non è sostanzialmente cambiata – commenta Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. – e così si riesce ad utilizzare solo il 15% delle acque piovane, che bagnano l nostro territorio. Una ricerca (fonte: Kinsey & Company) ha valutato in 140 litri la riserva idrica di ciascun italiano che, mediamente, già ne consuma circa 180 litri al giorno; ma ciò, che sconcerta maggiormente è il paragone con altri Paesi: la riserva idrica pro-capite in Australia è valutata in 3.300 litri e negli Stati Uniti in 2.200 litri; in Spagna, Paese del Mediterraneo climaticamente simile all'Italia, tale riserva è quantificata in 1.100 litri a testa.Tali dati confermano non solo il deficit idrico, che è testimoniato dal generalizzato abbassamento delle falde registrato nel Paese, ma la persistente fragilità del nostro ecosistema, cui solo un Piano Nazionale degli Invasi può dare risposta, evitando il ripetersi di crisi idriche con gravi ripercussioni sull'economia agricola, ma non solo e complessivamente sull'ambiente; la nostra proposta – conclude Gargano – oltre all'estendersi d'uso del sistema "esperto" Irriframe per l'ottimizzazione dell'irrigazione, prevede invasi collinari e di pianura, capaci di immagazzinare le acque piovane per utilizzarle nei momenti di necessità,riducendo al contempo il rischio di alluvioni."La tutela e gestione delle risorse idriche sarà uno dei temi al centrodell'Assemblea A.N.B.I. in calendario a Roma, Giovedì 11 Luglio p.v., nel Centro Congressi dell'Hotel Parco dei Principi.

 

""L'impermeabilizzazione, cioè la cementificazione, è uno dei maggiori processi di degrado del suolo ed è un problema presente in tutta Europa, uno dei continenti più urbanizzati al mondo:si calcola che tra il 1990 e il 2006 si sia avuto un aumento delle aree di insediamento del 9% in media."Lo ricorda Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, ma soprattutto all'indomani delle grandi alluvioni, che stanno drammaticamente colpendo vaste aree dell'Europa centrale ed alla cui popolazione (assieme alle vittime vanno ricordate le decine di migliaia di persone evacuate) esprime solidarietà.

"Sono eventi, che hanno impatto sui beni privati e collettivi, sull'industria, sull'agricoltura,sul paesaggio, sul patrimonio artistico e culturale senza considerare le implicazioni in termini psicologici ed occupazionali. Diventa quindi una priorità continentale – prosegue Gargano - limitare e compensare l'urbanizzazione del suolo, impedendo l'occupazione di altre aree verdi; al riguardo, la Commissione Europea ha pubblicato lo studio Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l'impermeabilizzazione del suolo,cui ha contribuito anche l'ANBI. In generale, molte delle calamità idrogeologiche sono causate da eventi meteorologici eccezionali, di cui si può ridurre l'impatto solo attraverso azioni volte a rinforzare i territori fragili, migliorando l'efficienza della manutenzione idraulica ed il funzionamento degli impianti idrovori, nonché provvedendo al consolidamento degli argini."

Va anche ricordata la forte pressione dell'impermeabilizzazione sulle risorse idriche: un suolo può incamerare fino a 3.750 tonnellate di acqua per ettaro o circa 400 millimetri di precipitazioni; l'impermeabilizzazione riduce l'assorbimento di pioggia nel suolo, in casi estremi impedendolo completamente. L'infiltrazione di acqua piovana nei terreni, invece,fa sì che essa impieghi più tempo per raggiungere i fiumi, riducendo la portata e quindi il rischio di inondazioni."

In Italia, il dissesto idrogeologico interessa, secondo i dati ufficiali, l'82% dei comuni; 6 milioni di persone abitano in un territorio ad alto pericolo idrogeologico e 22 milioni in zone a pericolo medio. Si calcola che 1.260.000 edifici, tra cui oltre 6.000 scuole e 531 ospedali, sono a rischio di frane ed alluvioni.

Un'analisi, compiuta dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale Ricerche (C.N.R,), rivela che tra il 1950 e 2012 si sono registrati 1.061 frane e 672 inondazioni. Le vittime sono state oltre 9.000 e gli sfollati o senza tetto piu' di 700.000.Secondo i dati ANCE-CRESME del 2012, tra il 1944 ed il 2011, il danno economico,prodotto in Italia dalle calamità naturali, supera 240 miliardi di euro, con una media di circa 3,5 miliardi di euro all'anno. Le calamità idrogeologiche hanno contribuito per circa il 25% al danno complessivo.

Barletta 14 maggio

“LA SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA

DEVE TORNARE SUBITO NELL’AGENDA POLITICA.

LA SPESA PUBBLICA VA OTTIMIZZATA:

RIPARARE I DANNI COSTA CINQUE VOLTE DI PIU’

CHE PREVENIRLI!”

“L’investimento in prevenzione per la tutela del territorio va inquadrato nell’indispensabile revisione della spesa pubblica, perché abbiamo dimostrato che riparare i danni post-emergenza costa 5 volte di più che prevenirli, senza contare il tributo in vite umane e le pesanti conseguenze sociali, che frane ed alluvioni comportano per le comunità. La salvaguardia idrogeologica interessa sì la gestione dell’ambiente, ma è soprattutto una questione, che condiziona l’economia del Paese e la qualità della vita dei suoi abitanti.”

Lo afferma Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) a corollario della Conferenza Nazionale sul Rischio Idrogeologico, svoltasi a Roma.

“In materia di salvaguardia del suolo dobbiamo evitare – prosegue Gargano – che il prossimo Governo si orienti verso l’ennesima “riorganizzazione” del settore, arenandosi nelle lungaggini della politica o varando palliativi come l’obbligo assicurativo contro i disastri naturali. In realtà, serve solo dare il via ad un grande piano di manutenzione del territorio, articolato per distretti idrografici, valorizzando il lavoro di realtà quali le Autorità di Bacino ed i Consorzi di bonifica. Non servono nuovi livelli decisionali, né nuove norme; bisogna altresì agire in fretta, perché la crescente cementificazione del territorio non si ferma, aumentando i problemi di equilibrio ambientale, di cui sono esempio fenomeni quali la subsidenza e la salinizzazione delle falde acquifere. I temi della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico – conclude il Presidente A.N.B.I. - devono essere prioritari nell’agenda politica, evitando che se ne parli solo in occasione di luttuose emergenze.”

E’ iniziata, con una battuta ricca di significato, la relazione, all’Assemblea A.N.B.I. 2012, del Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, Massimo Gargano, che non ha potuto esimersi dal commentare le dichiarazioni di Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia che, intervistato dal quotidiano Corriere della Sera, ha indicato, tra le due grandi aree per rilanciare gli investimenti non solo esteri nel Paese, “un ampio progetto di manutenzione immobiliare dell’Italia, di cura del territorio, una terapia contro il dissesto idrogeologico”, aggiungendo “I soldi si trovano. Si diano gli incentivi giusti, soprattutto a chi ha cura della messa in sicurezza dell’ambiente e della sua estetica.”

Quello del Governatore, Visco, è un parere autorevole e indipendente, che rafforza quanto da tempo andiamo sostenendo, perlopiù inascoltati>.

Dopo un solidale saluto alle popolazioni terremotate di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, Gargano ha proseguito: L’acqua è il perno per qualsiasi modello di sviluppo; senza acqua, non c’è vita e per questo la sua gestione non può essere affidata ad una visione mercantilistica. Analogamente deve avvenire per la tutela del territorio, oggi affidata solo a politiche vincolistiche senza le quali, per altro, il consumo di suolo raggiunge livelli insostenibili, aggravando le conseguenze della estremizzazione degli eventi atmosferici su una Penisola, già idrogeologicamente fragile. Il clima, che si sta registrando, sostenuto dai ripetuti anticicloni africani, sta creando inaspettate difficoltà all’agricoltura, segno dei cambiamenti climatici da anni annunciati e che ora cominciano a manifestarsi strutturalmente: quest’anno, infatti, l’acqua c’è, ma non è sufficiente a soddisfare l’aumentata idroesigenza di colture “stressate” dall’inusuale caldo. A rischio c’è il “made in Italy” agroalimentare! E’ un problema nuovo, che denota l’urgenza di ammodernare la rete irrigua così come di aumentare le riserve idriche, “stoccando” l’acqua quando c’è in abbondanza, evitando al contempo disastrosi fenomeni alluvionali, come quelli registrati anche nello scorso autunno.

A questi problemi, la politica continua a rispondere con una “doppia morale”: assai consapevole a parole, assai evanescente negli atti concreti seppur, a questo Governo, va dato atto di una maggiore sensibilità, evitando quantomeno di proseguire nella costante sottrazione di risorse ad attività fondamentali per qualsiasi ipotesi di ripresa economica e modello di sviluppo, quali la tutela idrogeologica e l’irrigazione, da cui ormai dipende gran parte della nostra agricoltura.

La mancanza di scelte acuisce i conflitti sociali, legittimando l’affermarsi di interessi settoriali.

In questo quadro i consorzi di bonifica, espressione di gestione “sussidiaria” del bene comune acqua, si confermano non solo un’esperienza originale, promotori di coesione sociale attraverso la miriade di accordi con le realtà locali, ma anche di ricerca. Ne sono esempio il riconoscimento europeo al “sistema esperto” d’irrigazione Irriframe; la crescente produzione di energia rinnovabile, sia nel mini-idroelettrico utilizzando salti d’acqua di solo un metro e mezzo, sia nel solare senza consumo di suolo agricolo, ma utilizzando le superfici degli impianti idraulici; le esperienze, di straordinaria attualità, nella ricarica delle falde attraverso gli innovativi sistemi dei “pozzi bevitori” e delle aree di infiltrazione. Sono solo alcuni esempi – ha concluso il Presidente A.N.B.I. - ma che pongono, una volta di più, i consorzi di bonifica al passo con le esigenze del tempo, protagonisti dell’innovazione e dell’esaltazione del territorio.>

Metodologie speditive per la valutazione del rischio di degrado quantitativo e qualitativo delle acque sotterranee dell Puglia
L'acqua non basta
Irrigazione anticipata per il comune di Trinitapoli
"Esprimo apprezzamento per le parole del Ministro Clini
La Repubblica 11 novembre
Gazzetta del Mezzogiorno 11 novembre
Epolis Bari 11 novembre
Corriere della Sera 11 novembre
I tagli non devono colpire il piano irriguo nazionale
Dichiarazioni del Presidente Gargano
Dichiarazioni del Presidente Gargano